Rimanere inermi (Pillole)
- Stefano IDBolg
- 22 mar 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 13 giu 2020

E' una situazione surreale, mi sembra di vivere la trama di un film di fantascienza dove l'intero pianeta è sotto la morsa di una catastrofe atomica. Una di quelle situazioni surreali, una condizione di vita in cui diverse generazioni, compresa la mia, si trova così impreparata da guardare fuori dalla finestra e chiedersi: ma è tutto vero?...
Pensando a tutto questo non posso fare a meno di concentrarmi casualmente su questa mia foto che ritrae il Fodara Vedla completamente isolato dalla stagione invernale. Una zona di montagna che durante l'Inverno diviene un punto di passaggio, un luogo di sosta prima di proseguire il cammino all'interno del Parco di Fanes Sennes Braies e che, sebbene di un fascino indescrivibile, trae ispirazione al momento attuale.
Il momento, ciò che da un punto di vista naturale comporta l'abbandono di determinate zone. Un abbandono dettato dalla Natura in cui i pascoli non possono più avere luogo, un Rifugio (Fodara Vedla) che chiude definitivamente durante la stagione e la montagna stessa resa quasi impraticabile dalle abbondanti nevicate. Tutto un filo che segue una logica, nulla di strano e nulla di particolare perchè è così da sempre.
La stranezza delle cose è dettata dal fatto che questo normale ciclo della Natura in un certo senso rispecchia la situazione in cui noi tutti stiamo vivendo la nostra quotidianità. Questo virus che sta completamente invadendo ogni angolo del nostro paese ci porta a confrontarci con le rigide regole del pianeta, regole rigide e che durante l'Inverno assumono la loro forma più completa, più severa.

Siamo abbandonati a noi stessi, siamo obbligati (giustamente) a rimanere fermi e rinchiusi all'interno delle nostre case, l'unico luogo in cui ci si possa sentire veramente al sicuro. Ci stiamo comportando perfettamente come un normale ambiente di montagna durante questa stagione. Come questi fienili siamo inermi ed intrappolati da un elemento che non conosce barriere e che padroneggia con tutta la sua forza contro qualsiasi forma e cosa presente. Come qualsiasi forma vivente siamo costretti a nasconderci e a ripararci per lunghi periodi all'interno di quelle che possiamo considerare le nostre tane e mantenere viva la nostra speranza.
Però guardate bene quanta differenza, osservate con attenzione e cercate di riflettere sulla diversità che comunque esiste tra la nostra situazione di esseri umani e quello che accade in Natura. Due situazioni che si confrontano alla pari, da una parte la Natura stessa che comunque sia è in grado di stabilire tempi e momenti per poter tornare alla normalità, a dar vita a quella che io considero "il risveglio", e la nostra situazione in cui non siamo ancora in grado di capire quando sarà il momento di uscire definitivamente dalle nostre tane, dare inizio al nostro di "risveglio".
Stefano IDBlog
Location: Fodara Vedla - Parco Naturale di Fanes Sennes Braies (BZ)
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