Picco di Vallandro (Fanes Sennes Braies - Alto Adige)
- Stefano IDBolg
- 20 mag 2020
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 13 giu 2020

Il Durrenstein nella sua lingua originale, quella che rientra all’interno del territorio dell’Alto Adige al limite Est del Parco Naturale di Fanes Sennes e Braies e che giustamente tiene conto della loro cultura e storia. Vetta rocciosa che dai suoi 2839m di quota cade lungo la Valle di Landro e punto panoramico perfetto per ammirare le vette del vicino territorio delle Dolomiti di Sesto. Una lunga salita sotto il sole cocente dell’Estate che mette a dura prova anche l’escursionista intrepido che teniamo dentro di noi. Raggiungere la sua croce sembra una cosa abbastanza semplice se la si guarda direttamente da Prato Piazza, uno straordinario pascolo immerso nel verde ai piedi della Croda Rossa. Personalmente in ogni occasione in cui risalgo questo sentiero la prova che mi si pone di fronte non tradisce mai nessuna aspettativa. Conoscendo questo itinerario sono consapevole del fatto che in caso di limpida giornata estiva la fatica non si fa attendere: il sole cocente, nessuna presenza di boschi e di un tanto ricercato refrigerio, quel rapporto diretto con questa bianca roccia e quella doppia scorta di acqua che in questo frangente ti salva da qualsiasi possibile crisi “idrica”. Una bella avventura, una messa in prova delle proprie capacità fisiche che si pone in un obbiettivo non semplice e che troppe volte viene sottovalutato. Ma si sa, il meglio che si può raccogliere dalla montagna richiede fatica e sacrificio. Una volta raggiunta la vetta si viene ripagati di tutto, consapevoli di aver dato tanto per ricevere molto di più.
Non voglio allertare qualsiasi vostra aspettativa, è corretto da parte mia dare le giuste indicazioni.
Per coronare al meglio questa giornata in quota il mio consiglio è di iniziare ad intraprendere questo cammino direttamente dalla valle. La Val di Specie è un tratto boschivo che risale verso Prato Piazza da un sentiero ampio e ben battuto che parte direttamente dalla S.S. che collega Cortina d’Ampezzo con Dobbiaco, all’altezza della località di Carbonin. Il sentiero è il 37, attraverso questi boschi che innalzano in quota con delle belle panoramiche che guardano verso le Dolomiti Ampezzane, ottimo itinerario soprattutto per gli amanti della MTB. La Croda de le Bance (2319m), il Cristallo (3154m) e Punta Michele (2898m) sono alcuni spunti che si possono ammirare da questo versante. Alcuni cambi di direzione lasciando l’ampio sentiero che conducono all’interno dei boschi, riducendo la lunghezza del sentiero stesso ma ponendone un dislivello ovviamente più impegnativo. L’aria frizzantina del primo mattino impone ancora la maglia pesante, sebbene ad Agosto già inoltrato. L’orario di partenza è mattiniero se si vuole completare questa escursione mantenendo dei tempi molto flessibili e gestire l’intera giornata dosando le forze nel modo giusto, rendendo meno impegnativo l’intero cammino.

Tabella inizio sentiero da Carbonin

Vista sulle Dolomiti d'Ampezzo

Vista sulle Dolomiti d'Ampezzo

Sentiero alternativo attraverso il bosco
L’arrivo a Prato Piazza
Il cielo si apre lungo il mio cammino, ancora qualche leggero dislivello mantenendo sempre quell’unico sentiero presente e i primi punti di vista della Croda Rossa, inconfondibile dalla sua rossastra colorazione che ne omaggia il nome che porta. L’ex Forte di Vallandro (2040m), forte militare e avamposto dell’Esercito Austriaco durante la Grande Guerra, è la mia porta di entrata all’interno di un territorio che offre un punto di vista di straordinario effetto. Prato Piazza, un vasto altipiano dai verdi pascoli dove la sagoma della Croda Rossa da il meglio di se, con gli alpeggi presenti formato da mucche e cavalli che con grande invidia ammiro, rappresentandomi in quei momenti la prova che la vera libertà esiste. Prato Piazza è una nota località turistica, la si può raggiungere anche in auto direttamente dal versante opposto, quello che risale direttamente dalla Valle di Braies e che lo rende un territorio molto frequentato anche durante la stagione invernale. Il Rifugio Vallandro (2040m) e poco lontano, seguendo l’unica strada battuta presente, il lussuoso Hotel Croda Rossa e il vicino Rifugio Prato Piazza, ambedue a 1991m di quota. Essendo un periodo molto particolare (Agosto 2019) il flusso di turisti presenti a volte è ciò che voglio un po evitare. Voglio vivere la montagna alla mia maniera in modo da poterne carpire ogni singolo particolare, rimanendo fuori dalla confusione e cercare di trovare quel diversivo che mi permetta di stare più tranquillo. Il sentiero 40, lo stesso che mi accompagnerà in vetta al Picco, passa giusto di fronte ad una tranquilla ed affascinante Malga su di un percorso leggermente rialzato rispetto a quello lungo la valle. Malga Prato Piazza (2046m), che dal suo punto geografico è leggermente fuori portata dal turismo di massa presente e perfetta terrazza panoramica che guarda lungo l’intera vallata. La mia colazione di metà mattina, sono in cammino da quasi 3 ore e prima di alzare lo sguardo verso il Picco la giusta e perfetta ricarica energetica per quello che sarà “l’assalto” finale alla vetta.
Cortesia e ospitalità di questo piccolo angolo di Paradiso, una gestione famigliare che mi rilassa e mi fa stare bene, guardando con occhio attento all’ambiente che mi circonda in questa giornata limpida e che promette sicuramente un bel impegno.

Arrivo a Prato Piazza

Vista sulla Croda Rossa

Pascoli in Prato Piazza

Pascoli in Prato Piazza

Pascoli in Prato Piazza

Malga Prato Piazza
Inizia la salita
Ben rifocillato, zaino in spalla ed un’ultimo sguardo verso la vetta del Picco. La croce è ben visibile ad occhio nudo come buona parte del sentiero stesso. Sembra una lunga linea che sale dritta in diagonale attraverso il Durrenstenalpe e che conduca direttamente alla croce. Ma non è così, alcuni passaggi a serpentina non visibili dalla valle saranno quelli che mi accompagneranno nella seconda parte del sentiero, quelli un po più difficili, quelli che si affrontano con la fatica già accumulata nelle gambe. Alcune figure in lontananza, alcuni escursionisti partiti di buon’ora e che si intravedono all’incirca a metà percorso. Alcuni cavalli di questa splendida Malga seguono la mia partenza quasi a volermi accompagnare in questo mio primo tratto.
Conoscendo bene questo sentiero so benissimo che per le prossime 2h o poco più dovrò confrontarmi con un dislivello di circa 900m. Il sole già alto nel cielo, l’unica nuvola presente che forma una specie di cappello alla Croda Rossa e quel sentiero totalmente esposto al calore di questo sole che immancabilmente fa già sentire la sua presenza. Per quanto impegnativa la salita è spettacolare, man mano che aumenta la quota la Croda Rossa inizia a cambiare leggermente di aspetto, iniziano a spuntare all’orizzonte perfino le vette che ad Ovest compongono le varie catene che guardano all’interno di Fanes Sennes e Braies, non visibili dalla valle e che ridimensionano in ogni momento il panorama che mi circonda. L’Hotel, le Malghe e i Rifugi di Prato Piazza sempre ben visibili ma sempre più lontani con il passare del tempo. Un’unica via da seguire, non c’è un modo alternativo per salire, una lunga processione dove ogni passo accompagna quello delle altre persone che seguono o che anticipano.

Inizia il sentiero di salita da Malga Prato Piazza

Vista sulle vette

Lungo il sentiero
Momenti molto particolari dove vi si legge nel viso tutto l’impegno che questi istanti richiedono, con quei sguardi che non mentono e che si rivolgono verso la vetta quasi a cercare quel possibile riferimento sui tempi ancora da affrontare. Si lo so, non vorrei esagerare nel dare un giudizio così particolare ma questa giornata è una delle più torride dell’intera stagione. La mia applicazione mi fornisce un dato che si aggira nella soglia dei 30°, senza la possibilità un centimetro di tanta desiderata ombra, un benché minimo filo di vento e con quella bianca roccia che dal sole stesso ne riflette un calore maggiormente accentuato. Un contesto che racchiude dentro di se uno spettacolo straordinario. Questa fatica mette addosso la voglia di vivere, il desiderio di raggiungere quella vetta per essere poi ripagato di un panorama che darà vita a tutti.

Lungo il sentiero

Lungo il sentiero
Qualche sosta, bere molta acqua per poi ripartire. Gesti e momenti che capiteranno spesso durante questa salita. Ancora qualche sforzo, il sentiero giunge lungo la cresta rocciosa che compone l’ultimo tratto di salita fino a giungere al cospetto dei strapiombi che si riversano verso la Valle di Landro, come a simulare un salto nel vuoto da togliere il fiato. Vedo in lontananza le Tre Cime di Lavaredo, il sentiero sale ancora attraverso ghiaioni rocciosi ma senza nessun particolare pericolo. Con le Tre Cime inizia ad aprirsi il panorama verso la Croda Bagnata (2254m) e la Croda dell’Acqua (2463m), muri giganteschi nel versante opposto della Valle di Landro e che rientrano all’interno del territorio delle Dolomiti di Sesto.

Lungo il sentiero


Vista sulle Dolomiti di Sesto lungo la Valle di Landro

Vista sulle Dolomiti di Sesto lungo la Valle di Landro
La salita continua, qualche passaggio un po particolare e la croce che improvvisamente compare, in vetta al Picco. Un’ultimo sforzo, un passaggio senza particolari problemi utilizzando un cordino d’acciaio, pochi metri da affrontare come in una sorta di gioco d’equilibrio e la croce è mia.
Sono in vetta al Picco di Vallandro e i suoi 2839m sono uno dei spettacoli più belli della mia vita.

Picco di Vallandro, la cima

Picco di Vallandro, la cima
Riprendere fiato
Ora devo raccogliere tutto ciò che ho seminato nelle ore precedenti, devo riprendere le forze ed iniziare la seconda parte di questa mia lunghissima giornata. Si mangia, si beve per dare poi inizio ad uno spettacolo riservato unicamente ai miei occhi, tutto ciò che riusciranno a cogliere sarà un messaggio che arriverà alla mia anima passando prima attraverso la mia mente.
Immaginatevi di essere un faro, non di mare ma un faro che si trova in cima ad un’alta montagna. Pensate al movimento naturale che tiene, gira su se stesso a 360° per poter lanciare il suo segnale ad ogni angolo del Mondo. Cercare di essere quel faro è la cosa più naturale che si possa essere, un viaggio panoramico a 360° verso quello che è uno dei punti panoramici più significativi: le Tre Cime di Lavaredo che dimostrano per l’ennesima volta la loro imponente mole. Arrivi a vedere la Croda dei Toni e tutte quelle vette che in lontananza compongono le già menzionate Dolomiti di Sesto. Il centro abitato di Dobbiaco e una buona parte della sua valle di appartenenza. Oltre Dobbiaco le vette innevate della vicina Austria per proseguire verso Ovest dove la Croda Rossa è l’impatto più evidente ma che non distoglie lo sguardo da ciò che sta alle sue spalle. La Croda del Beco, il Sennes e tutto ciò che va oltre al Plan de Corones. Sempre più lontano.

Vista sulle Tre Cime di Lavaredo, il tempo sta cambiando

Vista verso Prato Piazza

Nuvole minacciose dalle Dolomiti d'Ampezzo
Ecco ciò che raccolgo, in un’infinita somma di tempo incalcolabile seduto su quel mio punto fermo così perfetto. Il tempo passa e dalla valle iniziano a risalire alcuni cumuli nuvolosi un po minacciosi. Sono fermo al Picco da circa un’ora e quella loro oscura presenza abbassano notevolmente le temperature che per buona parte della giornata, quella più impegnativa, hanno presidiato il territorio. Mi rivesto un po più pesante, ritorno verso valle seguendo quel sentiero così tanto difficile sebbene il tempo “sembra” stia volgendo nuovamente al sereno. La discesa è lunga e il tempo ritorna incerto. Ritorno sui miei passi fermandomi per uno spuntino di tardo pomeriggio nuovamente in Malga Prato Piazza, giusto il tempo per evitare quel temporale che da qualche ora si aggirava sopra la mia testa. Il Picco e la sua croce sono accerchiati da quei cumuli neri, questione di pochi minuti per essere nuovamente visibili come lasciati liberi da quella morsa oscura ed improvvisa.
Il Picco di Vallandro è una serie di tante cose messe assieme. È una lunga storia individuale, un lungo cammino dove la fatica abbinata allo spettacolo di questo angolo dolomitico risultano in perfetta sintonia con la montagna, quella vera.
In ottemperanza al Decreto Nazionale, tutelato e regolamentato dal Decreto Regionale imposto dall'emergenza Coronavirus, tutte le strutture alpine adibite ad ospitalità organizzata o d'emergenza come Rifugi, Malghe e Bivacchi, rientrano all'interno di quelle strutture che attualmente hanno l'obbligo di rimanere chiuse ed inattive nella loro totale funzionalità. Tutte le info e le attività pubbliche riguardanti queste strutture relazionate all'interno del Blog, sono da ritenersi valide nella loro libera funzione previa nuove delibere Nazionali e Regionali che ne concedano la gestione e il pubblico esercizio.
Escursione effettuata nel 2019 in periodo di regolare attività pubblica.
Location: Picco di Vallandro 2839m
Area Geografica: Parco Naturale Fanes Sennes Braies - Alto Adige (BZ)
Regione: Alto Adige
Accesso: Dalla frazione di Carbonin (Cortina d'Ampezzo) su sentiero 37 con indicazioni Rifugio Vallandro->Prato Piazza
Tempi di Percorrenza: Da Carbonin a Prato Piazza 2h 30m - Da Prato Piazza alla vetta del Picco di Vallandro 2h/2h 30m. Dislivello totale da Carbonin alla vetta del Picco 1500m circa
Link: Alto Adige Sud Tirol
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