Il Lago del Coldai (Civetta - Val di Zoldo)
- Stefano IDBolg
- 27 apr 2020
- Tempo di lettura: 5 min

Escursione primaverile effettuata nel 2019.
Quello del Coldai è sicuramente un capitolo della mia vita molto importante. A questo Lago, al suo Rifugio e all’intero sistema naturale della Civetta esiste un mio legame particolare, è il luogo dove per me è iniziato tutto. Ero un bambino e la grande passione per la montagna di mio papà mi ha portato a compiere i primi passi alla scoperta delle alte quote, lungo quei sentieri più impegnativi che dai normali prati dediti alle famiglie vieni proiettato all’interno di un contesto naturale formato dalla roccia pura di Dolomia, dai primi Rifugi in alta quota e da quelle panoramiche che i tuoi occhi non avevano mai avuto l’opportunità di scrutare prima.
Il contesto in generale mi lega a questo territorio con quella particolare forma che di anno in anno, indipendentemente dalla stagione, mi conduce a ripercorrere quei stessi passi lungo gli stessi sentieri che per me sono un fermo immagine nel tempo impossibile da cancellare. Un po come fece mio papà a quel tempo prendo l’occasione un giorno di Primavera per accompagnare lungo questi luoghi mia figlia, più grande di età rispetto alla mia dell’epoca, anche per una curiosità personale. Lei fa parte di una generazione molto diversa dalla mia, gli adolescenti si avvicinano agli ambienti montani in modo differente dove la fatica e l’impegno per raggiungere una determinata destinazione non fa parte certo delle loro stile di vita e dove il loro punto di vista non si abbina molto a quello di chi è più adulto e che ne nutre di questi territori una grande passione.

Per chi è un abituale del territorio tutto va in un unico senso, da Casera di Pioda il sentiero si innalza senza troppo impegno ai piedi di Cima Coldai e della Busa del Toro, inconfondibili spalle rocciose che dalla Pioda sono l’immagine più caratteristica di quello che poi darà vita all’intera e massiccia Civetta. Un sentiero che si trasforma in una serpentina rocciosa con la panoramica d’eccellenza che rivela il Pelmo maestoso nella sua completa mole, la vista che scende verso la Val Zoldana e, guardando più a Nord, lungo la Val Fiorentina con in lontananza il Mondeval. Tutto questo raggruppamento territoriale mi riporta indietro nel mio tempo. Impossibile non focalizzare su questi importanti particolari ciò che fa parte del mio passato, dove tutto è rimasto come allora dandomi quella sensazione di un ritorno gradevole e anche un po malinconico.

In lontananza il Mondeval

Il Pelmo
Aver costeggiato la base de la Busa del Toro è l’inizio del punto più impegnativo, sebbene composto da quella serpentina rocciosa ma di poca lunghezza. L’immagine della stazione di arrivo della teleferica che arriva direttamente dalla Val di Zoldo fa capire che il bellissimo e panoramico Rifugio Coldai (2132m) è alle porte. La metà del mese di Giugno è passata da poco, il Rifugio forse vede in noi tra i primi escursionisti di passaggio e il saluto e la cordialità non si fa mai mancare da parte di chi nutre passione e vita nel gestire queste immancabili ed essenziali strutture. Una piccola colazione, comodamente seduti al sole della terrazza del Rifugio che guarda in maniera sublime verso valle. Il saluto e ringraziamento di rito per riprendere il cammino, ancora un piccolo sforzo tra i verdi e fioriti prati che sentono ancora la presenza di qualche fazzoletto di neve che con tenacia tenta di resistere al caldo sole di stagione. Raggiungere Forcella Coldai (2191m) è l’arrivo di questa prima esperienza in quota di Beatrice.

Il Lago, l’intero bacino che accoglie queste limpide e calme acque e quelle prime ed impressionanti spalle Est della Civetta che già ne delimitano la forma più bassa di quota prima di sviluppare quelle più grandi, quelle che svettano oltre i 3mila metri. L’effetto è lo stesso, i miei occhi si perdono lungo ogni minimo particolare come sempre, quasi alla ricerca di un possibile spigolo roccioso che possa essere cambiato nel tempo.
Il Lago del Coldai non diviene un punto fermo ogni anno solo per ciò che è stato, il piccolo Lago è uno degli esempi di specchi d’acqua in alta quota dove fortunatamente persiste quell’alone di tranquillità anche in periodi di grande flusso escursionistico. Lungo in versanti di cui il Lago stesso ne compone la base la neve tiene ancora presa in questi ghiaioni che fanno da fondamenta naturale alle varie Torri: la Torre di Alleghe (2649), la Torre di Valgrande (2715m), la Torre da Lago (2713m) e così via verso le pareti più imponenti dell’intero massiccio, quelle ben visibili solamente lungo la Val Civetta in direzione del Rifugio Tissi.
Una delle cose che attraggono la mia curiosità è una parte del vallone delle Rocchette, un grande ghiaione che sta ai piedi delle prime torri di questo versante. E’ per una sua buona parte ricoperto da un solido strato di neve che termina la sua corsa proprio in riva al lago. Camminando su quel fragile bordo nevoso che con difficoltà riesce a trattenere il mio peso, noto una serie di flussi d’acqua che dal vallone stesso scendono e si riversano direttamente sul lago. Questo per me è un particolare di grande valore, lo scioglimento di quel nevaio va ad alimentare questo specchio d’acqua e garantire così la sua presenza e vitalità per l’Estate intera. Un ciclo di vita, uno scambio di elementi che permette ad ogni angolo naturale di poter vivere ed essere costantemente presente nella quotidianità della vita stessa.

Il Lago del Coldai
La posizione del Coldai non permette di avere delle panoramiche che si allungano verso l’orizzonte. La presenza di una serie di dossi di media e alta quota, come la Cima Ovest di Coldai (2396m) e il Col Negro del Coldai (2248m) che ne fungono da coperture visive, non concedono molto. Questo è un particolare abbastanza caratteristico dei laghi di alta montagna che nella maggior parte fanno bella presenza su avvallamenti o enormi “buche” naturali che ne permettono così l’esistenza. L’unica eccezione, e non da poco, è l’opportunità di avere un punto visivo verso la Marmolada. Basta infatti risalire di poco dalle sue sponde per ammirare la Regina delle Dolomiti da questo versante, con Punta Penia a far bella figura al nostro sguardo.
La giornata passa serena, silenziosa e con quel magnetismo che questo lago trasmette dove alcuni escursionisti passeggiano lungo le sue sponde in completo silenzio e completamente assorti nei loro pensieri, Beatrice compresa. Non c’è un filo di vento eppure queste acque in certi momenti si fanno sentire con quei piccoli movimenti che infrangendosi su delle piccole rocce esprimono quel minimo e particolare suono, come a segnalarne la presenza o una compagnia da condividere.
N.B.: per Beatrice esperienza positiva, da ripetersi....
Lago del Coldai - Punti di Vista

Vista su la Torre di Alleghe - Torre di Valgrande

Il Lago e in lontananza la Marmolada (sx) e il Sella (dx)

Il Lago e in lontananza Punta Civetta

Il Lago, in lontananza Forcella Coldai e in secondo piano la presenza del Pelmo

Il Bacino del Lago Coldai

Mai una volta seri...
Location: Lago del Coldai
Area Geografica: Gruppo della Civetta - Dolomiti Bellunesi
Regione: Veneto
Accesso: Dalla Val di Zoldo -> Palafavera -> Casera Pioda -> sentiero 556 Alta Via n°1 indicazione Rifugio Coldai/Rifugio Tissi
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