Fine di una giornata (Fodara Vedla)
- Stefano IDBolg
- 1 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 13 giu 2020

Il pomeriggio si avvia verso la sua parte finale, il sole rimane ancora alto nel cielo ma i tempi lungo il sentiero hanno sempre i minuti contati.
Mi sto avviando verso l'ultima parte di questa mia lunga giornata in quota. Si inizia sempre presto per poter scandire i tempi nel miglior modo e vivere a pieno ogni singolo momento. La neve, il dislivello e quel vento freddo, pungente, che si fa sentire sebbene quel tiepido sole sia comunque in alcuni momenti una percezione di piacere. Tutta una serie di situazioni che rendono la giornata più impegnativa, regalando sicuramente grandi sensazioni dove la bianca Montagna è un Mondo sempre nuovo da scoprire durante questa stagione.
La stanchezza si fa sentire, sebbene l'ultima parte di questo mio sentiero si snoda lungo una piacevole discesa che dal Fodara Vedla mi accompagna verso il Vallon Scuro, con Malga Ra Stua come mio punto di arrivo per oggi. Stanchezza si, perchè tutti quei elementi che hanno coinvolto questa mia giornata sono il risultato di un grande e meticoloso lavoro fisico, dove tutto deve essere calcolato e dove ogni minimo sforzo dosato deve avvenire facendo sempre memoria di ciò che l'esperienza insegna.

Per quanto possa essere piacevole, quest'ultima discesa porta nelle mie gambe le 8 ore di escursione accumulate in precedenza. Le cime e le panoramiche che mi accompagnano verso questa mia ultima fatica sono quella scarica emotiva che mi permette di guardare avanti sempre con ottimismo, senza mai farmi mancare quel desiderio di un'avventura che non conosce fine. Una tra quelle presenti, e quella che maggiormente sfoggia la sua grandezza, è la Croda Rossa, affiancata dalla sorella minore, la Piccola Croda Rossa. Due bastioni rocciosi che si innalzano a circa 2800m di quota, quelle più alte dove le Dolomiti d'Ampezzo e le Dolomiti di Fanes Sennes e Braies se ne dividono il territorio. Lungo questo sentiero, che si snoda per una prima parte all'interno di un falso piano prima di iniziare la lunga discesa attraverso il Bosco de Rudo, la presenza di queste due cime si fa notare in lontananza, in certi tratti nascoste da cumuli nevosi e da piccoli insediamenti boschivi che rendono valore a questa scenografia naturale.

Sono un punto di riferimento importante, sono l'occasione per quelle piccole soste d'obbligo dove catturarne ogni singolo particolare con le dovute foto di rito. Man mano che cammino la loro presenza diviene sempre più assidua, sempre più grande, dando quell'impressione in cui siano loro che, avanzando verso di me, prendano prepotentemente possesso del mio sentiero, quasi a cercare uno scontro inevitabilmente fisico. Sono solo sensazioni certo, sensazioni che si trasformano in grandi emozioni.
La Montagna è fatta di tante cose, come quel gioco di fantasia dove ogni possibile situazione ne descrive una storia tutta sua. Dove anche un punto di vista particolare, come una panoramica, crea dei momenti in cui riesci a sviluppare quella fantasia che vive nel bambino che sta dentro ad ognuno di noi. La Natura riesce ad aprirti gli occhi, a farti vedere questo stesso Mondo con i colori e i profumi più belli, indipendentemente dalla stagione, e farti dimenticare quante cose negative invece esistano nella realtà dei fatti.
Ciò che trovo importante in questi momenti è nel riuscire comunque a spaziare, sebbene i miei occhi siano attratti da questo punto fermo che guarda verso Est. Se mi guardo attorno, a 360°, ammiro delle realtà che non sono molto diverse da quelle già descritte. La piccola catena rocciosa che forma la Croda del Camin per esempio, con i suoi valloni e forcelle, è colma di così tanta neve da percepire, sebbene in lontananza, di quanto più in alto si cammini rispetto al sentiero naturale. Ogni particolare lungo il sentiero, dal semplice albero alle tabelle indicative per buona parte sommerse dalla neve, ti fa capire che anche questa stagione a queste quote ti regala quell'occasione per vivere questo habitat naturale al meglio della sua libertà concessa.


Nessun pericolo particolare, nessuna situazione che possa mettere a rischio la mia persona lungo un sentiero dove potersi muovere in piena tranquillità. Tutta una serie di cose che rendono questa ultima e faticosa parte di giornata con l'adrenalina a mille, quasi a non farmi percepire la stanchezza perchè rapito da tutto questo benessere interiore che riesci ad esprimere al meglio.
Il Bosco de Rudo è la fase terminale di questa mia ultima parte, di questo mio pensiero che nasce e si sviluppa dentro. Una serpentina dove il bosco nasconde il panorama circostante lasciandoti qualche punto visivo in via eccezionale, solo dove il peso della neve è la causa della caduta di qualche albero lasciandoti così un po di spazio libero e scrutare così ciò che si riesce a vedere. Malga Ra Stua mi attende. E' già tardo pomeriggio, quel tardivo momento in cui il sole è già stato rapito dalle montagne che abbracciano il Vallon Scuro e che preannunciano l'arrivo della notte a tempi brevi, troppo brevi per riuscire a raggiungere S.Uberto. Meglio fermarsi qui, passare la notte in Malga e condividere tutto ciò che è stato con il proprio pensiero, facendo memoria che tutta quella fatica accumulata su gambe e mente sono il risultato di una lunga ed entusiasmante giornata.
Domani sarà un'altro giorno, e quello che verrà sarà l'ennesimo grande regalo.
Fine di Una Giornata - Punti di Vista

Piccola Croda Rossa (sx) Croda Rossa (dx)

Piccola Croda Rossa (sx) Croda Rossa (dx)

Piccola Croda Rossa (sx) Croda Rossa (dx)

Piccola Croda Rossa (sx) Croda Rossa (dx)
Location: Fodara Vedla - Croda del Camin (BZ)
Area Geografica: Parco Naturale Fanes Sennes Braies (BZ)
Regione: Alto Adige
Accesso: Da Fodara Vedla su sentiero 9 in direzione di Malga Ra Stua
Ospitalità: Rifugio Sennes
Situato a circa 1h di cammino dal Rifugio Fodara Vedla (chiuso durante l'Inverno), che si raggiunge lungo un facile sentiero ben battuto alla base dei Piani di Lasta. Aperto durante la stagione invernale con un calendario definito, offre ospitalità come ristorazione e la comodità di 60 posti letto ben arredati e in tema.
Ospitalità: Malga Ra Stua
Posizionata lungo il Vallon Scuro, ultima porta di accesso delle Dolomiti d'Ampezzo. Si raggiunge il Fodara Vedla lungo il sentiero 9 che si innalza verso il Lago de Rudo in circa 1h30m di cammino con 300m di dislivello. Aperta durante la stagione invernale con un calendario definito, offre ottima ristorazione locale e pernottamento su comode stanze a due posti.
Comentários